Domenica, 24 Agosto 1997. Mons. Luciano Giovannetti all'epoca vescovo della Diocesi di Fiesole, guida 600 fedeli nel primo pellegrinaggio in Terra Santa della sua Diocesi. Alle porte di Betlemme vengono bloccati: l’esercito israeliano nega l’ingresso in città. Le trattative coi militari sono estenuanti e infruttuose, così i pellegrini scendono dai pullman e iniziano a pregare e a celebrare la liturgia del Natale di fronte ai militari, rivolti verso Betlemme.
Nel frattempo al checkpoint arrivano altri pellegrini. Nel giro di poche ore sono più di mille. L’atmosfera è raccolta: canti e preghiere riempiono un vuoto che sarebbe stato assordante. I pellegrini in preghiera si avvicinano ai soldati e tendono loro la mano per scambiare un segno di pace. La notizia inizia a circolare e in men che non si dica arrivano televisioni e giornalisti per raccontare l’evento. All’improvviso, un “miracolo” di Natale in piena estate: finalmente arriva l’ordine di aprire il varco.
La gioia esplode, i pellegrini possono finalmente entrare a Betlemme, accolti come liberatori. Da quel seme, dopo dieci anni di legami e impegno, matura nel 2007 il frutto della Fondazione Giovanni Paolo II, fondata dal Mons. Luciano Giovannetti con l'obiettivo di portare aiuto e conforto alle popolazioni della Terra Santa e del Medio Oriente e di promuovere il dialogo come unica via di pace fra culture e religioni differenti, nel solco degli insegnamenti ereditati lasciati da San Giovanni Paolo II durante il suo pontificato.