L'Iraq da troppo tempo ormai è teatro di guerre e di scontri. La popolazione è ormai stremata da decenni di instabilità politica, conflitti interni e tensioni con i paesi vicini e con gli Stati Uniti d'America. La capitale, Baghdad, è continuamente sotto assedio; nemmeno l'attuale crisi sanitaria ha placato le tensioni tra il governo e i manifestanti che hanno ripreso a protestare dopo l'ennesimo blackout che ha colpito la città.
La popolazione è costantemente in fuga e si calcola che negli ultimi anni i Cristiani autoctoni che hanno lasciato il paese per rifugiarsi altrove sono almeno un milione. Le poche famiglie cristiane rimaste nella capitale possono contare sul supporto spirituale e materiale dell’Arcidiocesi di Baghdad dei Latini, con cui la Fondazione Giovanni Paolo II ha avviato un progetto per dare un nuovo volto alla Scuola St. Joseph attraverso il restauro e la riqualificazione di tutte le strutture di pertinenza dell'Istituto.
Con questa azione intendiamo restituire il diritto a un'istruzione di qualità ai bambini e ai ragazzi, cristiani e non, che ancora risiedono nella città di Baghdad e allo stesso tempo, accogliendo anche alunni di religione musulmana, vogliamo offrire un piccolo ma inequivocabile segno di apertura e di dialogo in un tempo di grandi tensioni e conflitti.
«La scuola è una dei pezzi fondamentali per ricostruire l’uomo».
Jean Benjamin Sleiman, arcivescovo dell’Arcidiocesi di Baghdad dei Latini